I concorrenti

Livia Ramondelli
Walter Nudo

LIVIA RAMONDELLI( 38 anni, vive a Roma)

- Aiuto chef vip: WALTER NUDO
- Parente assaggiatore in giuria: la MAMMA BENEDETTA

La vita: è nata a ROMA dove vive da sola in una casa sempre piena di amici che “fanno la fila” per mangiare da lei.
Viene da una bella famiglia, molto unita. Ha un fratello più grande di 4 anni, Fabio che lavora come consulente finanziario. Ha frequentato le scuole americane e si è laureata in Business Administration .
Parla un inglese fluente. Per lavoro si occupa di comunicazione e marketing per diverse società ed è anche socia di una piccola etichetta discografica. Lavora sempre tantissimo, seguendo mille cose e non lascia niente al caso essendo per natura una persona molto precisa e affidabile. Ha un’ ottima memoria e questo può essere un pregio e un difetto. La tensione non la spaventa e se si sente troppo adrenalinica si sfoga cucinando.
E’ volontaria operatrice soccorritrice e autista del 118. L’interesse per il volontariato le è stato trasmesso da sua madre. Col passare degli anni (se ne occupa da circa 10 anni) è diventato uno stile di vita, una ragione. Livia ha conseguito brevetti e attestati vari. Attualmente è un’ assidua volontaria del 118 al presidio di emergenza Prenestino di Roma. Livia dedica a questa attività buona parte del suo tempo libero.

Rapporto con la cucina: Fin da piccola Livia amava stare davanti e dietro ai fornelli, osservava la nonna emiliana che era bravissima in cucina e deliziava tutti con ottime tagliatelle e lasagne.
Da sempre per lei la cucina è simbolo di convivialità e di fare famiglia. A casa sua cucinano tutti e cucinano bene. E sono giudici, a volte spietati, l’uno dell’altro. Livia sa cucinare di tutto ma essendo tremendamente golosa il suo forte sono i dolci. Aveva 10 anni quando sua mamma le ha permesso di lasciare il DOLCE FORNO per usare un forno vero.
Ha sempre preparato merende golose per le amichette , alle elementari e per questo la chiamavano Nonna Papera.
Quando decide di cucinare un piatto per qualcuno lo prova e lo riprova finchè non è soddisfatta. In cucina inventa, le piace aprire il frigo e creare con quello che ci trova dentro

Il piatto forte: trofie al pesto di zucchine e mazzancolle
Il piatto per sedurre: finger food di pesce
Il piatto peggiore: interiora e frattaglie le fanno senso

Corso: ha frequentato un corso di cucina e di cake design presso la scuola Tu chef

Parente assaggiatore: la mamma BENEDETTA, 70 ANNI, pensionata ex giudice fallimentare, una donna energica, molto esigente. Eccellente cuoca, ha seguito i corsi del Cordon bleu. In cucina alle volte Livia e Benedetta entrano in competizione, la mamma la bacchetta e le loro liti possono essere davvero forti. Livia quindi si sforza di migliorare temendone il suo giudizio. Suo papà Aldo, invece, si sta complimentando con lei per i progressi conseguiti.

Altri interessi e passioni: Colleziona delfini in tutti i materiali. Nei suoi lunghi viaggi ne ha raccolti circa 2000.

Note: Livia è una persona motivata, sveglia, ottima comunicatrice. Sa divertirsi e far divertire. Ha un modo di fare un po’ ruvido e piuttosto determinato ma, nonostante lo stile da leader preferisce lavorare in team.
Attualmente vede il suo futuro ad un bivio: o continuare l’attività di consulenze marketing, materia a cui ha dedicato tutti i suoi studi, o partire per la California, dove ha già vissuto per alcuni mesi e ha lasciato una specie di fidanzato americano, e tentare di avviare una nuova attività legata alla cucina: aprire una piccola pasticceria


WALTER NUDO
IN COPPIA CON: LIVIA RAMONDELLI

SU DI LUI…
Walter Nudo nasce a Montreal (Canada) il 2 giugno 1970.
E’ figlio di emigranti (mamma di origine toscana, papà calabrese)  ed i suoi primi passi li muove nella periferia cittadina, in quelle zone di frontiera descritte benissimo nei film di De Niro, tra tutte le difficoltà che comporta l’integrazione.
Nel 1980 si trasferisce con la famiglia in Italia, a Genova. Ma l’America ha lasciato un segno indelebile e Walter ragazzino si ritrova spesso col naso all’insù, a guardare gli aerei che passano e a sognare di riprenderne uno per tornare là.
Dopo il diploma di perito chimico, nel 1989, lascia l'Italia e torna a vivere  in America dove, fra vari lavori  (pizzaiolo, buttafuori, lavapiatti, giardiniere, spogliarellista),  riesce a mantenersi e a frequentare L'ACTING CLASS di Los Angeles, per coltivare il suo sogno: quello di diventare attore.
In quel periodo gira l’America in lungo e in largo: Texas, Arizona, New Messico, cambiando lavoro e frequentandone le diverse realtà sociali.
Mentre sta attraversando l’Alaska con un gruppo di amici il suo viaggio subisce uno stop. Problemi con l’emigrazione: non è in possesso della “Green card”, quindi risulta essere un clandestino che lavora illegalmente.
Viene tenuto in custodia per un giorno e poi espulso dall’America, perdendo tutto ciò che aveva accumulato in quei quattro anni: una valigia, due camicie, quattro paia di pantaloni e un vestito. E naturalmente il suo sogno americano.
Ci vorranno poi cinque anni per sistemare le cose, ma arriverà il condono ed anche la possibilità di tornare liberamente in America. 
Al suo rientro in Italia viene chiamato da Costanzo a partecipare al “Maurizio Costanzo Show”. E’ un bellissimo ragazzo dai capelli lunghi , grande e grosso come un giocatore di football americano,  con  la faccia da “bravo ragazzo”. E’ ospite fisso, tutti i giorni e porta l’esperienza di quegli  anni vissuti in America. Da qui cominciano i suoi primi lavori in Italia. In quel periodo è una scommessa a cambiare il corso della sua vita. A cena da un amico qualcuno lo sfida: “Sei grande e grosso ma non avrai mai il coraggio di salire su un ring!”
Due mesi dopo è sul ring. Si scontra con un pugile che ha già all’attivo 45 match e l’incontro termina alla pari.
Dal ’96 al ’97 affronta dieci match nelle categorie  pesi Massimo e Supermassimo. Vince i Campionati Regionale e Interregionale. Nel frattempo nasce il suo primo bambino, Elvis.
Ma, mentre  si prepara per i  Campionati Italian,i è un’altra telefonata a dare un ulteriore svolta alla sua vita. Lo chiamano per  presentare un programma televisivo: “Colpo di fulmine”. Per due anni, correndo per diverse città italiane,  intervisterà i ragazzi che incontra per strada; nello stesso programma anche  una  giovanissima Michelle Hunziker. Proprio in questo periodo nasce il suo secondo figlio, Martin.
Subito dopo questo grande successo la carriera di Walter subisce una battuta d’arresto. Va in crisi con se stesso. La TV non gli basta più.
Walter sa anche che l’unica cosa che può scuoterlo e lo può salvare è lo sport, il pugilato.
Allora ritorna a combattere ma il primo match viene sospeso per una testata … ormai ha quasi trent’anni ed una famiglia. Sono gli anni più difficili, anche economicamente, ma è il senso di responsabilità che gli dà la forza di trovarsi un lavoro come rappresentante di prodotti naturali, nella fattispecie l’Aloe vera. Momenti grigi che mettono in discussione tutto, soprattutto se stesso, e congelano i sogni. 
Ma è nuovamente lo sport a salvarlo quando anche la sua unione con la madre dei suoi figli, Tatiana, va a rotoli.
Walter comincia a correre:  passo dopo passo, giorno dopo giorno , la maratona gli regala forza e  nuova autostima. Si dà un obiettivo: la maratona di New York: e nel novembre 2002, le 3 ore e i 52 minuti sono una vittoria con se stesso.
Si sente pronto anche a tornare a boxare di nuovo, ma nel 2003 una produzione gli procura un contratto per una soap tutta italiana, “Un posto al sole”. Qualche mese di lavoro, poi più nulla. Inizia a giocare in borsa su internet, perde tutto, anche l’amore. Sono gli anni difficili della depressione.
Nel 2003  è di nuovo una telefonata a cambiare il corso della sua vita.
Una persona sta male e deve lasciare il suo posto di concorrente in un programma televisivo,  un gioco di sopravvivenza su un’isola dominicana. Walter ha 15 minuti per decidere se accettare o no: "Ricordati, Walter, che i treni sono sempre più di uno", dice a se stesso. Dodici ore dopo è all’aeroporto in partenza per Santo Domingo, verso la  spiaggia dell’ Isola dei famosi’.
Sono giorni in cui Walter supera ogni difficoltà nella sopravvivenza e nel confronto con tutti gli altri concorrenti. Perde 18 chili. Ma tenacia, onestà, generosità, forza interiore e sincerità lo premiano, e viene decretato vincitore con quasi il 90% dei voti popolari.
Al termine di quest’esperienza viene chiamato come protagonista di Incantesimo per la settima serie. Insieme all’attrice Samuela Sardo diventano una coppia televisiva ( e non solo…)  molto amata.
E’ il ruolo di un medico che interpreterà per ben due anni e che gli entrerà talmente dentro che farà fatica a scollarselo di dosso. Per questo, dopo l’ultimo ciack, saluta tutti, prepara il suo zaino e alle otto di sera è sull’Aurelia.  Percorre più di 300 chilometri a piedi da Roma all’isola d’Elba. Tre giorni tra buio, pioggia e camion per tornare Walter. E’ il  2006.
Ma è anche il tempo delle vecchie passioni che Walter ritorna a coltivare. Riprende a cantare e con la sua band si diverte a interagire col pubblico in concerti live, con i brani che hanno caratterizzato la sua vita passata e attuale. La musica e il canto lo rilassano e lo divertono, e il pubblico canta e balla con lui.
Il richiamo dell’America è ancora forte, per questo ritorna in Arizona , un’occasione per salutare suo fratello Enzo, che vive là, e nello stesso tempo una fuga per ritrovare se stesso dopo due anni di intenso lavoro.
A piedi, in auto o in moto per Walter la strada rappresenta il luogo ideale per riposare e riflettere .
Al ritorno è il protagonista di “Carabinieri 6” e “Carabinieri 7”.
All’apparenza Walter è un uomo forte ma quella fragilità ,che è sempre riuscito a controllare, adesso si fa sentire sempre di più,  al punto tale da cercare di superare i propri limiti per diventare più forte e non sentirla più . Corre, a piedi ma soprattutto  in macchina, con macchine da corsa sempre più potenti, a volte anche  troppo per l’esperienza che ha.  Vince ma è anche vittima di molti incidenti, fino a quel 18 ottobre, a Monza, da cui esce miracolosamente vivo.  Malgrado una serie di interventi chirurgici lui continua ad allenarsi, non riesce a rallentare questa corsa frenetica alla ricerca disperata , fuori e dentro di sé, di un qualcosa … che non sa nemmeno lui.
Finché l’ennesimo incidente su un set lo costringe, questa volta,  a fermarsi stando semi immobile per due mesi. Un intervento difficile e complicato in una clinica di Roma, un recupero difficoltoso e una riabilitazione molto lenta e impegnativa soprattutto dal  punto di vista psicologico. Si domanda: “Dove sto andando?  E’ questo che dovevo fare nella mia vita, allargare e riempire le tasche al mio ego? Sono l’uomo che ho sempre voluto diventare? Ho amato abbastanza ?”
Aiutare qualcuno, e, in questo caso, a maggior ragione, dei bambini malati, è la miglior maniera che si possa trovare per ritrovare il contatto con la propria anima. E questo è Dio. Intraprende un complesso percorso di fede  (ha un grande tatuaggio con una croce ed un altro raffigurante uno scritto di Madre Teresa di Calcutta) e scrive anche un libro su questo suo impegnativo cammino interiore.

ATTUALMENTE Walter vive a Los Angeles con la sua compagna Celine (una trentacinquenne francese di origini italiane impegnata nel campo dell’abbigliamento) ed ha deciso di provare a riprendersi il suo sogno, quello di fare l’attore.
Ci tiene molto alla forma: si alza tutte le mattine alle 7.30, corre 40 minuti per Beverly Hills e, dopo aver fatto colazione con un litro e mezzo di centrifuga, fa un’ora di pugilato e pesi. Il resto della giornata lo trascorre leggendo libri,  studiando recitazione e parlando via Skype con  i sue due figli, Elvis e Martin (nati dalla sua lunga e tormentata relazione con la ballerina Tatiana), che vivono a Milano.
Elvis ha 17 anni ed è al quinto anno della scuola di ballo della Scala. Martin, invece, ha 14 anni, studia al liceo classico e fa hip hop e breakdance.

WALTER E LA CUCINA
Il primo approccio con la cucina Walter lo ha da piccolissimo ed il primo ricordo ha l’aroma del caffè. I genitori rilevano un bar (che hanno tuttora), alla gestione del quale dava una mano tutta la famiglia. Così già all’età di 7 anni Walter, prima e dopo la scuola, “si specializza” nel fare i caffè per i clienti. Di questo periodo ha un ricordo molto tenero: dato che era piccolino e non arrivava al bancone, il papà gli girava le cassette delle bibite per permettergli di arrivare alla giusta altezza per poterlo preparare. Questa attenzione lo faceva sentire molto importante, ed ancora oggi quando prepara il caffè la sua mente ed il suo cuore tornano a quei giorni.
Una volta divenuto più grandicello, invece, il papà gli chiede di andare al mercato la mattina prestissimo, prima della scuola, per scegliere direttamente lui i prodotti da utilizzare al negozio: ricorda ancora la fatica della sveglia all’alba e l’ attenzione e la responsabilità che, ancora tutto assonnato, doveva mettere per selezionare il cibo migliore… altrimenti chi lo sentiva il papà!!! Dopo il mercato il volenteroso Walter andava al bar dove preparava panini  a go go che finiva per mangiare anche lui (il suo preferito era quello con la salsiccia!) per poi, finalmente, andare a scuola. Nonostante la fatica, Walter ricorda con affetto quegli anni e sarà sempre grato ai suoi genitori per avergli insegnato fin da piccolo l’importanza ed il valore del lavoro. Inoltre, è proprio stando dietro il bancone del bar, che Walter capisce il valore del cibo come elemento di convivialità e di unione tra le persone.
A 19 anni, una volta terminati gli studi, decide di andare in America per inseguire il suo sogno, quello di diventare attore. Per mantenersi fa il lavapiatti, poi diviene “l’addetto alle insalate”. Stando in cucina, a contatto con gli chef professionisti, rimane affascinato da quel mondo, ne impara il rigore e le rigide gerarchie e cerca di osservare molto, per rubacchiare ed apprendere qualche piccolo segreto. In seguito, al “Mezzaluna” di New York fa il pizzaiolo. Grazie alle sue origini italiane ed ai consigli di un bravo collega siciliano, diviene in breve tempo un esperto dell’arte della pizza: ne prepara lui stesso l’impasto ed impara anche a farla girare in aria con tre dita!!!
Dopo qualche tempo viene mandato in sala: prima come cameriere, poi come manager dello stesso ristorante. Gestisce il locale per ben 3 anni ma poi decide di mollare perché l’impegno che gli richiedeva era talmente grande che non gli rimaneva più il tempo per fare altro. Quell’esperienza, però, gli è rimasta dentro ed ancora oggi sarebbe tentato dall’aprirne uno suo… ogni tanto ci pensa, chissà che non lo faccia davvero, prima o poi.
Alla luce di quanto detto, per Walter il cibo e la cucina sono stati e sono tuttora dei veri e propri compagni di vita. Per lui la cucina è qualcosa che ci appartiene nel profondo, è un modo di tornare alla natura: “il cibo è natura e noi veniamo dalla natura, quindi cucinare, mangiare è un modo per riscoprire le nostre radici ed il nostro sentire.”
Per questo motivo predilige mangiare molta verdura e frutta (beve tutte le mattine un litro e mezzo di centrifuga!) perché, oltre al gusto, ne giova anche il fisico, al quale lui tiene molto.
In ogni caso Walter ama mangiare di tutto ed è molto curioso: l’unica cosa che proprio non gradisce è la cucina messicana, troppo piccante e speziata, a suo dire “svalorizza i sapori”. Un piatto invece che gli piace molto sono gli gnocchi. Per lui gli gnocchi hanno anche un valore affettivo perché si ricorda quando la mamma li preparava in Canada e lui, piccolino, la aiutava a preparali.
Questa passione per la cucina è anche motivo di unione con i suoi figli: quando stanno insieme gli chiedono di cucinare per loro e spesso si scambiano confidenze davanti ad una bella pizza preparata da lui. Anche il suo figlio più piccolo, Martin, se la cava molto bene in cucina, ed è bravissimo a preparare ogni tipo di dolce: tale padre…


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