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di
Daniela Baroncini/Alessandra CastellaniAumenta il numero dei libri dedicati alla moda e più in generale al modo di vestire. Una specifica critica del costume sviluppatasi soprattutto all’estero a partire dagli anni Ottanta, ma che nelle ultime stagioni ha trovato un rinnovato vigore pure attraverso il lavoro di studiosi italiani.
Confermano la tendenza due bei libri: “La moda nella letteratura contemporanea” di
Daniela Baroncini e “Vestire degenere” di Alessandra Castellani, entrambe docenti. Il saggio della Baroncini – pubblicato da una delle più raffinate case editrici italiane,
Bruno Mondadori – definisce, grazie ad una ricognizione della narrativa del Novecento italiana ed europea, una vera e propria letteratura della moda, esprimendo un senso della modernità segnato dal rapporto con il corpo e con l’effimero. Dietro l’apparente frivolezza del tema degli abiti si scopre così una sorprendente complessità simbolica e molteplici riferimenti socioculturali.
Il libro della
Castellani, pubblicato da
Donzelli, sposta invece l’attenzione sulle culture giovanili; studiando la loro esplosione, avvenuta a partire dagli anni Sessanta e spesso collegata ai movimenti musicali. L’indagine della studiosa arriva fino ai fenomeni recenti – dal punk alle drag queen – manifestando la forte valenza simbolica della moda, capace di ribaltare la sfera pubblica in originali forme di affermazione personale e di ribellione collettiva.
A cura di Vittorio Castelnuovo