Sarò sempre tuo padre - Scatti di scena

Intervista a Giuseppe Fiorello

di Silvia Battazza

Una carriera in continua ascesa, Giuseppe Fiorello in poco più di 10 anni ha conquistato il pubblico del piccolo e del grande schermo e il riconoscimento dei critici anche più severi. Dopo lo straordinario successo ottenuto, tra gli altri, con “La vita rubata”, “Il sorteggio”, “Lo scandalo della Banca Romana” e “La leggenda del bandito e del campione”, l’attore siciliano torna sul set per la prima fiction dedicata ai padri separati.

“Sarò sempre tuo padre” è la prima fiction dedicata ai padri separati destinata al pubblico di Rai1. Un argomento molto delicato. Insomma una nuova bella sfida?
Un film è sempre una grande sfida, in questo caso si tratta di un tema così delicato e complesso che non lo considero una sfida ma un impegno e un atto di riflessione forte.

Com’ è il protagonista, come uomo, come padre? E come ti trovi nei suoi panni?
Antonio è un uomo semplice, un padre amabile e un marito dolce e "forse" un po’ distratto, ed è proprio per questo che pagherà, ma il prezzo è troppo alto rispetto agli errori commessi. Per interpretare quest'uomo ho messo un po’ di me e un po’ di tanti amici che hanno vissuto realmente queste situazioni.

Ci racconti brevemente la sua storia?
È la storia di una bellissima coppia, con un figlio di otto anni, che repentinamente subisce una variazione emotiva ed affettiva... li travolgerà così tanto e fortemente da farli annegare in un mare di dolori, incomprensioni ed errori micidiali... a subire tutto questo terremoto è soprattutto il piccolo Andrea, stretto da questa feroce battaglia a colpi di avvocati, ripicche e ricatti morali.

Quindi, una storia diciamo “estrema” ma che, stando alle statistiche sull’argomento, pare sia anche molto più comune di quanto si possa immaginare! Certamente una storia che farà riflettere...
I dati ci dicono che i padri separati sono circa 4 milioni, di cui 900 mila sono scivolati sotto la soglia della povertà, insomma una vera e propria piaga sociale, un effetto disastroso che grava sulla società e sul futuro dei figli. Certamente farà riflettere ma il mio augurio più grande è che queste due puntate possano far capire quanto sia inutile cercare una guerra tra ex mariti e mogli. Un amore è giusto che finisca se non funziona più ma non è giusto farlo finire a colpi di ricatti e minacce, usando (molto spesso) come arma migliore i figli... stiamo calmi, riflettiamo e cerchiamo un  approccio civile e pacato, non lasciamoci convincere da questa frenetica e assurda società che ci spinge a fare tutto in fretta, anche questo... RIFLETTIAMO prima di una decisione del genere, ne va della vita dei nostri figli...

A te cosa ha lasciato questa esperienza?
Mi ha lasciato proprio un senso di responsabilità forte verso i miei figli, non ci si può nascondere (vigliaccamente) dietro alla paura di essere ipocriti se si restasse accanto all'uomo o alla donna che non si ama più. Io credo che con un briciolo di sopportazione in più e un grado di responsabilità maggiore, a volte un amore (dato per morto) si può riprendere in mano, rimodellarlo e farlo rivivere... riscopriamoci all'interno della NOSTRA famiglia e non fuori. Fuori si trova solo l'illusione di esser felici, magari per pochi anni, dopo si ripiomba nello stesso problema se non si fa un buon lavoro su se stessi... certo non è un'equazione scontata o vincente questa, ma bisogna almeno provarci...

Tornando a casa dal set e riabbracciando i tuoi due bimbi, hai avuto la sensazione di essere più consapevole come padre?
Tornavo a casa e sapevo di essere fortunato, però prego sempre che ciò che ho interpretato non mi accada mai nella vita. Se dovesse succedere, farò di tutto affinché i miei figli non subiscano, ma partecipino al cambiamento in maniera civile e responsabile... Sento che non potrei mai vivere senza mia moglie quindi ho deciso di fare questo film anche per esorcizzare (ironicamente) il problema.

C’è una scena che ti ha impegnato emotivamente più delle altre?
Il giorno che abbiamo girato la scena in cui mia moglie, interpretata da Ana Caterina Morariu, mi dice di non amarmi più... se mai una moglie ti lasciasse per un altro c'è sempre il modo per dimostrare che sei migliore... ma quando ti dice "non ti amo più" non ti resta che combattere con te stesso, e la cosa si fa molto drammatica.

Quest’anno è stato un anno di grandi soddisfazioni. Oltre agli straordinari ascolti, e quindi un’importante riconoscimento del pubblico, è arrivato anche il quinto premio regia che ha decretato la fiction “La leggenda del bandito e del campione” la migliore del 2010/2011...
È vero è stato un anno meraviglioso. E poi, ai 14 anni trascorsi con Rai1 e Rai Fiction sotto il segno dell'impegno e la reciproca fiducia, si aggiunge il premio regia televisiva che è stato un riconoscimento graditissimo. Gli ascolti, invece, mi ricordano che bisogna sempre lavorare con dedizione, impegno e rispetto per il pubblico che ringrazio di cuore: un grazie va anche alla RAI che mi ha concesso l'onore di raccontare storie vicine alla gente.
Un ringraziamento a tutti i registi che in questi lunghi anni mi hanno accompagnato insegnandomi l'arte dell'interpretazione che mi ha fatto crescere anche come uomo.

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