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Stamattina ho sentito una telefonata di grande rimpianto di Berlusconi.
Sono anch'io un dirigente d'azienda, ora in pensione, non sospetto a sinistra anche perché ho avuto una occasionale comparsa in politica perdendo al ballottaggio con Cacciari a Venezia nel 1993.
Vorrei chiedere ad una giornalista che lavora in un quotidiano non certo ostile a Berlusconi: perché pur avendo almeno sulla carta le maggioranze sicure per governare per circa 10 anni, non ha fatto alcuna riforma salvo quella sul falso in bilancio e l'accorciamento di alcuni tempi di prescrizione?
Ho lavorato molto in Europa e in U.S. negli anni '90, quelli della globalizzazione seguita alla caduta del Muro. In genere i governi hanno fatto riforme radicali anche a costo di perdere le elezioni. Cito, prima di quel periodo, la Thatcher, che è stata fatta fuori dal suo stesso partito, Schröder in Germania, la Svezia nell'alternanza di governi di sinistra e di destra dopo la crisi del '92, del suo welfare dalla culla alla tomba. E Tony Blair che prima di andare al potere ha pubblicato un libro Re-Inventing the Left per poi conservare certe riforme fatte prima dai Tories?
Perché:
Che la sinistra fosse arretrata, può essere, ma Berlusconi non aveva una maggioranza risicata ed eterogenea come Prodi!
Un cordiale saluto.
Aldo Mariconda