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di
Alberto ArbasinoEditore:
AdelphiL’
America è stata la magnifica ossessione per generazioni di intellettuali italiani e di conseguenza per generazioni di semplici lettori. Da
Cesare Pavese, che ebbe tra i suoli allievi
Fernanda Pivano, divenuta a sua volta una celebre americanista; a
Elio Vittorini, sul quale l’editore Donzelli ha appena pubblicato un interessante saggio di Edoardo Esposito (“Elio Vittorini. Scrittura e utopia”); fino a
Mario Soldati, sul cui rapporto con il mito americano l’editore Mondadori ha terminato di stampare un bellisimo volume nella prestigiosa collana Meridiani (“America e altri amori. Diari e scritti di viaggio”). Per tacere della recente attesa creatasi attorno l’ultimo libro di
Jonathan Franzen, “Libertà”, che ha mobilitato le migliori firme della nostra editoria, curiosamente impegnate prima in lodi sperticate e poi in critiche crescenti; culminate negli interrogativi posti da Tim Parks e da Nicola Lagioia nell’inserto culturale de Il Sole 24 Ore del 10 aprile scorso, e che hanno tuttavia confermato l’attrazione esercitata dagli scrittori Usa.
Dei ricami americani di
Alberto Arbasino, derivati dai suoi numerosi soggiorni e sparsi in innumerevoli pubblicazioni, si sapeva naturalmente da tempo, solo non erano mai stati raccolti in un volume. E’ un’occasione unica, come è stato rimarcato nelle tante recensioni apparse in queste settimane. Perché da un lato ammiriamo il consueto magistero letterario dello scrittore, il cui talento appare blindato dalle insidie del tempo; e dall’altro ne seguiamo lo sviluppo nella descrizione – puntellata dai profili più disparati: da
Henry Kissinger a
Truman Capote, da
Paul Newman ad
Allen Ginsberg – di una realtà sociale e culturale del tutto diversa dalla nostra. Perché, come è sempre opportuno ricordare, l’America è un popolo formato da molti popoli. Così pure scorrendo ritratti un pò datati – quello di
Woody Allen ad esempio si ferma al film “Il dittatore dello Stato libero di Bananas” del 1971 – lo stesso siamo felici di leggerli, specie in questa messa a fuoco d’autore, e di continuare in questo secolare ed evidentemente necessario corpo a corpo con il Sogno Americano.
A cura di Vittorio Castelnuovo