Prendere una tazza di caffè non è solo uno dei gesti più consueti dell'immaginario sociale italiano; fa parte di un vero e proprio rituale di cui le macchine che lo rendono possibile non sono solo strumenti, ma diventano esse stesse protagoniste, oggetti di scena fondamentali che interagiscono con "l'attore" che si accinge a prepararlo e consumarlo. Prepararsi un caffè, fin dal primo diffondersi di questa bevanda, ha sempre richiesto l'interazione tra qualcosa di "artificiale", meccanico, strumentale e la perizia di chi lo vuole assaporare, che richiede tempo, gesti, persino pensieri, su misura. Il testo, attraverso riferimenti alla storia, all'evoluzione del costume, all'immaginario cinematografico, letterario, artistico e pubblicitario sviluppa un piccolo viaggio attorno al rito del caffè, privato e al tempo stesso collettivo, e ai meccanismi, a volte elementari, in altri momenti elaborati e appariscenti, che tra sbuffi e fruscii, elettronica sofisticata e semplici guarnizioni, producono una bevanda che non è solo un ristoro o una distrazione, ma una sorta di piccola grande filosofa dell'attimo fuggente. Prefazione di Francesco Pinto.
20130619ContentItem-f31d4a51-c54e-45fe-8366-4a9a28943c20ContentSet-67252a5c-762f-403e-8e44-57922ca0288bPublishingBlock-ae8424da-2bbd-4257-8fe9-9468925fa1dbPage-325ca4d6-7114-4990-9f6c-d11884397a94articolo/dl/img/2013/06/75x561372065231926LIBRI_425_X_300La_macchina_del_caff__-_Gianluca_Trivero.jpgLa macchina del caffè19/06/2013
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