Fuori orario

Dal 18 al 24 giugno 2017

In onda dal 18 al 24 giugno 2017

Domenica 18 giugno  2017                               RAI3                 dalle  01.30 alle 6.00     (270’) 

Fuori Orario cose (mai) viste 

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

                                                                         SPOSTARE LA FRONTIERA (3)

 

                                                                                a cura di Fulvio Baglivi

 

 

con i film

 

ARCHITETTURA IN ISRAELE

(Architecture in Israel, Israele/Francia 2012 col e b/n, v.o. sott. it.)

Regia: Amos Gitai

Amos Gitai oltre a essere un acclamato regista si è formato come architetto, avendo ottenuto una laurea in architettura e un diploma di dottorato presso l'università di Berkley in California. Suo padre, Munio Weinraub Gitai, è stato un architetto del Bauhaus ed ha lasciato una forte impronta sul figlio, che in questa serie ritorna al suo primo amore: l'architettura. In ciascuno dei 16 documentari Gitai incontra architetti, sociologi, archeologi, ricercatori e scrittori con i quali instaura un dialogo alla pari toccando differenti aspetti dell'architettura, dell'urbanistica, della conservazione e della progettazione. Ogni episodio è arricchito da materiale di repertorio che aiuta lo spettatore a immergersi in un universo affascinante, fornendo un quadro esaustivo dell'argomento trattato. Le costruzioni dell'impero Ottomano, quelle del Protettorato Britannico, l'eclettismo, il modernismo e anche l'architettura più brutale da semplici concetti prendono una forma concreta fornendo un affresco unico dell'architettura di un paese, Israele, che come nessun altro si è modellato attraverso le proprie costruzioni, divenendo una sorta di laboratorio in continuo fermento.

 

ATTI DEGLI APOSTOLI – quarta puntata

(Id., Italia, Francia, Spagna, Germania, Tunisia, 1969, colore, durata totale 340’)

Regia: Roberto Rossellini

Interpreti: Edoardo Torricella, Jacques Durmur, Renzo Rossi, Giuseppe Mannajuolo, Mohamed Kouka

 

Girato per la TV in cinque puntate e trasmesso in vari paesi europei, l’opera di Rossellini è tratta dall’antico libro neotestamentario con intenti divulgativi. Lo spunto narrativo è dato dallo scriba greco Aristarco che racconta la storia di Gesù e si divide sostanzialmente in due parti, dedicate una alla figura di Pietro e l’altra a quella di Paolo di Tarso.

 

 

 

 

 Venerdì   23   giugno  2017                               RAI3        dalle  2.00 alle 6.00 (240')

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

 

                                                                     SPOSTARE LA FRONTIERA (4)

 

                                                                           a cura di Fulvio Baglivi

 

 

con i film

 

ARCHITETTURA IN ISRAELE

(Architecture in Israel, Israele/Francia 2012 col e b/n, v.o. sott. it.)

Regia: Amos Gitai

Amos Gitai oltre a essere un acclamato regista si è formato come architetto, avendo ottenuto una laurea in architettura e un diploma di dottorato presso l'università di Berkley in California. Suo padre, Munio Weinraub Gitai, è stato un architetto del Bauhaus ed ha lasciato una forte impronta sul figlio, che in questa serie ritorna al suo primo amore: l'architettura. In ciascuno dei 16 documentari Gitai incontra architetti, sociologi, archeologi, ricercatori e scrittori con i quali instaura un dialogo alla pari toccando differenti aspetti dell'architettura, dell'urbanistica, della conservazione e della progettazione. Ogni episodio è arricchito da materiale di repertorio che aiuta lo spettatore a immergersi in un universo affascinante, fornendo un quadro esaustivo dell'argomento trattato. Le costruzioni dell'impero Ottomano, quelle del Protettorato Britannico, l'eclettismo, il modernismo e anche l'architettura più brutale da semplici concetti prendono una forma concreta fornendo un affresco unico dell'architettura di un paese, Israele, che come nessun altro si è modellato attraverso le proprie costruzioni, divenendo una sorta di laboratorio in continuo fermento. Nella notte i primi tre episodi.

 

13. "Il progetto israeliano". Dialogo con Zvi Efrat, la pianificazione e l'opinione degli architetti sull'urbanizzazione di uno stato.

14. "Haifa". Dialogo con Walid Karkabi, il dialogo architettonico tra arabi ed ebrei, storia di una convivenza.

15. "Progettare o lasciare che l'architettura accada" Dialogo con Hubert Lu-Yon, il punto di vista di uno straniero.

16. "Lo smantellamento di una architettura collettivista in una società capitalista". Dialogo con Yuval Yasky, la fine di una visione collettivista nello stato di Israele.

 

 

ATTI DEGLI APOSTOLI – quinta puntata

(Id., Italia, Francia, Spagna, Germania, Tunisia, 1969, colore, durata totale 340’)

Regia: Roberto Rossellini

Interpreti: Edoardo Torricella, Jacques Durmur, Renzo Rossi, Giuseppe Mannajuolo, Mohamed Kouka

 

Girato per la TV in cinque puntate e trasmesso in vari paesi europei, l’opera di Rossellini è tratta dall’antico libro neotestamentario con intenti divulgativi. Lo spunto narrativo è dato dallo scriba greco Aristarco che racconta la storia di Gesù e si divide sostanzialmente in due parti, dedicate una alla figura di Pietro e l’altra a quella di Paolo di Tarso.

 

 

Sabato  24  giugno  2017                               RAI3                 dalle 02.10 alle 06.00     (230’)   

 

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

STANLEY KUBRICK

TUTTI DOVREBBERO GUARDARE IN MACCHINA (1)

 

 

con i film

 


PAURA E DESIDERIO

(Fear and Desire, Usa 1953, b/n, dur. 61’ 18”)

Regia: Stanley Kubrick

Con: Frank Silvera, Kenneth Harp, Virginia Leith, Paul Mazursky, Stephen Coit.

In una guerra tra stati senza nome e senza caratteristiche particolari (l'inglese parlato dai personaggi, si spiega all'inizio, è solo una convenzione) i soldati di un fronte atterrano per errore oltre le linee nemiche e dovranno adoperarsi per arrivare sani e salvi nel loro territorio. Per farlo saranno costretti a prendere una ragazza prigioniera, dividersi, viaggiare lungo il fiume e ad un certo punto fermarsi per cercare di uccidere un generale e un capitano nemici. Invisibile per decenni per volontà dello stesso autore, che lo riteneva nulla più che un esercizio di gioventù, il primo lungometraggio di Kubrick ha cominciato a circolare clandestinamente dopo la sua morte fino a trovare recentemente una vera e propria riedizione.

 

 

 

LA PATTUGLIA SPERDUTA

(The Lost Patrol, USA, 1934, b/n, dur.68’ 47”, v. o. sott. italiano)

Regia: John Ford

Con: Victor McLaglen, Boris Karloff, Wallace Ford, Reginald Denny

Una squadra dell'esercito inglese, nella prima guerra mondiale, durante una missione nel deserto della Mesopotamia, perde l'orientamento avanzando senza alcun punto di riferimento. Soldati arabi nemici, dopo vari agguati, uccidono uno dopo l'altro gli inglesi, sopravvive solo un sergente salvato dall'arrivo di truppe inviate alla loro ricerca.

 

 

 

 

EROI IN VENDITA

(Heroes for sale, Stati Uniti, 1933, b/n, dur. 68’ 27”, v. o. sott. in italiano)

Regia: William A. Wellman

Con: Richard Barthelmess, Aline Macmahon, Loretta Young, Gordon Westcott, Robert Barrat, Berton Churchill, Grant Mitchell

“Il racconto inizia dalle trincee della guerra mondiale, dalla missione del commando di morte nelle fosse fangose della prima linea: inizia dall’audacia di un uomo che si ferisce, rimanendo mutilato e prigioniero dei tedeschi, e che alla fine torna a casa anonimo e invalido. La sfumatura complementare, nel racconto, è però la codardia di un secondo uomo, che dopo essersi nascosto durante il combattimento, torna poi a casa come un eroe, essendosi appropriato del merito dell’azione compiuta dal compagno, il quale viene erroneamente creduto morto in battaglia. Sono così messi a confronto il figlio di un banchiere il cui eroismo è fittizio e un povero eroe del lavoro e della quotidianità. Quest’ultimo, Tom Holmes (Richard Barthelmess), presto sarà licenziato dalla banca del padre del discutibile amico. Adesso lui è uno dei tanti, anonimo e derelitto. Il paese sta scivolando verso la recessione. Il talento e la creatività, dei quali Holmes è pieno, non aiutano nessuno in queste condizioni. Il lungometraggio è un collage di contraddizioni: capitalistico e “socialista”, qualche volta questo, qualche volta quello, a favore e contro. Heroes for Sale va alla deriva in modo distaccato nelle turbine dell’utopia e delle realtà spietate, della critica sociale, delle esagerazioni drammatiche, del sentimentalismo e della contraddittorietà generale della vita. Il film è, inoltre, una miscela di romanticismo e di brutalità che è tipico di Wellman. Il lungometraggio di Wellman appartiene a quelle rarità che trasmettono alcune testimonianze sulla genesi del fascismo americano – la descrizione sacrifica completamente la dimensione analitica, però nello stesso tempo è persino furiosamente diretta, una creazione del grande cineasta sugli argomenti principali dell’epoca che sorvolano dall’alto la percezione individuale”.  (Peter von Bagh)

 

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