In questa puntata si affronta l'attualità del tema del lavoro con i giovani che raccontano i propri progetti e i propri sogni. Che spesso s'infrangono contro il muro delle raccomandazioni o dei pregiudizi da parte degli adulti sulle capacità e la voglia di impegnarsi da parte dei ragazzi. Tra le testimonianze, Francesca che sognava una carriera di modella racconta di essersi imbattuta in un fotografo che, con la scusa di un servizio in biancheria intima, avrebbe voluto spingersi molto oltre il rapporto di lavoro. Poi una giovane coppia, part-time lui e stagista lei, che non riesce a costruire una famiglia. Inoltre, le storie di Angelica, 22 anni, ammalata di fibrosi cistica, che ogni giorno conduce una battaglia per la vita, e di Gemma, mamma a 17 anni. Tra le voci, anche quelle di due giovani volontarie sulle ambulanze della Croce Rossa Italiana. "Senza Peccato" indaga poi sulla complessità di essere genitori, soprattutto separati, con gravi conseguenze per i figli contesi. Nel finale, le opinioni di personaggi come il giornalista Massimo Gramellini, la scrittrice Barbara Alberti, lo psichiatra Paolo Crepet, l'ex sessantottino Mario Capanna e Mauro Coruzzi, in arte Platinette, che cercano di tracciare un profilo dei ragazzi e degli adulti di oggi.
In questa puntata si racconta le storie di ragazzi che si devono confrontare con il tema della "diversità". Prima voce è quella di Sammy Basso, una delle cinque persone in Italia ammalate di progeria, ovvero la sindrome dell’invecchiamento precoce, che spiega com’è difficile vincere i pregiudizi della gente comune. Tra i racconti, anche quello di Amani, ragazza siriana cresciuta in Italia, che a 16 anni è stata riportata in Siria con l’inganno e quasi venduta dal padre per un matrimonio combinato. E quello di Mariam, studentessa di religione musulmana alla quale è stato negato lo stage in un hotel di Milano perché indossa il velo. Capitolo importante della puntata è anche la tematica dell’accettazione del proprio corpo. Toccanti le parole di Serena, 16 anni, presa in giro perché grassa, e di Benedetta che da quando ha 17 anni lotta contro l’anoressia. Com’è consuetudine “Senza peccato” lascia spazio alle voci dei giovani, che spiegano com’è difficile piacersi in una società che richiede un’immagine perfetta per essere considerati “vincenti”, e alle opinioni degli esperti che aiutano i telespettatori ad approfondire il problema.
In questa puntata si indaga sul "fascino" che il male esercita sui più giovani. Prima importante testimonianza quella di un ragazzo coinvolto da un adulto in una "setta satanica", costretto ad assumere droghe e a compiere violenze. Inoltre, voci di giovani che "mitizzano" eroi negativi, come i componenti della "Banda della Magliana" o i personaggi di "Gomorra". Insieme ai ragazzi, le opinioni di Antonio Mancini, soprannominato l’Accattone, criminale della Banda della Magliana, e di Marco D’Amore, attore protagonista della serie Gomorra nei panni del killer Ciro Di Marzio. Altre testimonianze: due giovani vittime di ludopatia e un ragazzino porno dipendente. Senza Peccato esplora anche il mondo dei videogiochi, lasciando spazio a voci pro e contro i cosiddetti "sparatutto", e mostra il mondo dei Cosplay.
In questa puntata si indaga sullo “sballo” dei giovanissimi. Un viaggio attraverso le voci dei protagonisti con storie di abusi di alcol e droghe e delle loro conseguenze. In particolare, il racconto di Chiara, rimasta sulla sedia a rotelle dopo un incidente d’auto e della mamma di Andrea, morto perché investito da un’auto guidata da un ragazzo con tasso alcolemico oltre i limiti consentiti dalla legge. “Senza Peccato” mostra com’è facile comprare e preparare in casa le nuove droghe, compresa la terribile GHB, i cui devastanti effetti sono spiegati dalla testimonianza di una ragazza vittima inconsapevole della terribile "droga dello stupro". Nel racconto della trasmissione di Milo Infante anche il “divertimento sano”, come la moda delle discoteche anni ’30 e l’utilizzo di pullman per raggiungere i luoghi del divertimento. Tra i protagonisti della puntata, anche il giovanissimo rapper romano Kaligola, testimone diretto dello “sballo” dei coetanei.
Il fenomeno del bullismo, problema che affligge il 67,9% degli adolescenti. Milo Infante racconterà tre storie di violenza che hanno come vittime ragazze minorenni: la dodicenne di Sestri Ponente aggredita da una bulla di 17 anni sotto gli occhi impassibili dei compagni; Alessia picchiata dalle sue amiche per una “parola di troppo” e Iryna diventata autolesionista dopo essere stata presa di mira dai suoi compagni perché figlia di mamma straniera e orfana del papà. La puntata sposterà poi l'attenzione sui "writer-vandali", giovani che con i loro graffiti provocano danni per milioni di euro. Infine, un video sulle "baby gang" di Napoli che danneggiano i mezzi pubblici e aggrediscono autisti e passeggeri.
La seconda puntata racconta com'è facile per i giovani che navigano in Internet accedere a una chat e poi diventare preda di pedopornografi e pedofili. In particolare, la trasmissione è riuscita a smascherare un adescatore web di ragazzine: l’uomo le contattava in chat per poi ottenere un incontro telefonico o fisico. Un’altra testimonianza è quella di un ex pedopornografo che collezionava fotografie di bambini. La puntata approfondisce il fenomeno "Sexting", ovvero lo scambio di testi e immagini "hot" tra adolescenti. Pratica che spesso ha risvolti negativi e conseguenze penali anche per minorenni. Tra le testimonianze, quella di un ragazzino che dopo aver postato una foto a torso nudo nella chat dei compagni di classe si è ritrovato "bullizzato".
Si comincia subito con tre inchieste esclusive che riguardano proprio alcune delle paure più avvertite dai giovani e dai loro genitori. Grazie al lavoro di “Senza Peccato”, infatti, verrà mostrato, per la prima volta, l’arresto “in diretta” di un presunto pedofilo catturato a Napoli dalla Polizia Locale mentre tentava di appartarsi in auto con un bambino di 11 anni. Ma non solo: il programma ha anche contribuito a smascherare un altro pedofilo, in azione su una chat collegata ad uno dei più famosi social network. Il primo è finito in carcere, a Poggioreale; il secondo, che credeva di chattare con una ragazzina di 16 anni tentando di adescarla, è stato denunciato dalla redazione di “Senza Peccato” all’autorità di polizia che lo ha indagato. E ancora, l’inchiesta di “Senza Peccato” affronta il tema del disagio giovanile con un altro documento eccezionale: l'intervista ad un ragazzino di 16 anni della “Roma bene” che si prostituisce non per denaro, ma per noia e per ricevere quelle attenzioni che, a suo dire, i genitori gli fanno mancare. Un disagio condiviso anche da altre due protagoniste delle storie narrate dal programma: due prostitute appena 18enni che hanno cominciato a vendersi quando ancora erano poco più che ragazzine, tra l'indifferenza di tutti e senza che nessuno dei loro clienti abbia mai avuto il ben che minimo scrupolo di coscienza. Il viaggio prosegue attraverso la trattazione di altri temi delicati, come l'adultizzazione precoce dei nostri figli ad opera dei media e della pubblicità, con bimbe che a sei anni chiedono alle mamme feste di compleanno in cui farsi truccare, acconciare i capelli e atteggiarsi come vamp, mentre a dieci anni vorrebbero biancheria “audace”. In primo piano anche la pornografia online, accessibile in Rete con estrema facilità da chiunque sia in possesso di un telefonino o un collegamento a internet.